Eh
sì... gli ultimi fattacci che coinvolgono la politica e che giungono
a scuotere le coscienze dei cittadini prima del referendum sono come
ciliegina su una torta. Dopo che per anni i mezzi d'informazione
avevano provato a spiegarci che il conflitto d'interessi e l'abuso
d'ufficio, che la corruzione e le raccomandazioni, erano un fenomeno
tutto da addebitare ad una precisa parte politica ed il suo gruppo
dirigenziale qualcosa sta cambiando. L'enorme numero di inquisiti che
si sono succeduti nelle cronache degli ultimi anni dovrebbe portarci
(finalmente) a pensare che all''insieme
dei detentori del potere economico e politico, e dei loro
sostenitori, che in un paese vigilano sul mantenimento dell'ordine
costituito e che occupano un posto di rilievo nella vita sociale e
culturale serve una persona che obbedisca ai loro desiderata
indipendentemente dall'ideologia di appartenenza. Le lobby (il
braccio armato di questi poteri forti) non si fanno scrupolo delle
differenze esistenti tra i personaggi che cercano d'ingraziarsi
(riuscendovi spesso). L'equazione della corruzione è condizionata
dal posto che si occupa e non dal Partito di riferimento. La
Magistratura, in parte, viene criticata perché col suo operato
“paralizzerebbe” la vita politica e economica del Paese. E'
sbagliato. Lo sappiamo tutti. I Giudici indagano e se non trovano
nessun illecito ben difficilmente hanno materiale giudiziario per
condannare qualcuno. Non deve neanche stupire la recrudescenza di
condotte illecite. Maggiore è la povertà di un Paese più è facile
corromperne i funzionari. L'ultimo scandalo al quale abbiamo
assistito ha visto protagonista il petrolio. Domenica, gli italiani
potranno esprimere il proprio parere su un testo referendario che
(bellissima coincidenza) riguarda proprio le trivelle al largo delle
coste italiane. I cittadini italiani potranno stare comodamente a
casa e/o votare per il mantenimento dello status quo. Chi, come me,
non è d'accordo e vuole cambiare l'Italia sì ma in meglio andrà a
votare e voterà SI. Da una parte ci saranno coloro che pensano di
cambiare tutto per non cambiare niente e dall'altra chi non intende
cambiare tutto per poter cambiare finalmente le cose. E alle lobby di
potere cosa dobbiamo rispondere? Molto semplicemente, di lasciar
stare il nostro Paese... altrimenti ci arrabbiamo.
Pier Giorgio Tomatis