lunedì 11 aprile 2016

...altrimenti ci arrabbiamo





Eh sì... gli ultimi fattacci che coinvolgono la politica e che giungono a scuotere le coscienze dei cittadini prima del referendum sono come ciliegina su una torta. Dopo che per anni i mezzi d'informazione avevano provato a spiegarci che il conflitto d'interessi e l'abuso d'ufficio, che la corruzione e le raccomandazioni, erano un fenomeno tutto da addebitare ad una precisa parte politica ed il suo gruppo dirigenziale qualcosa sta cambiando. L'enorme numero di inquisiti che si sono succeduti nelle cronache degli ultimi anni dovrebbe portarci (finalmente) a pensare che all''insieme dei detentori del potere economico e politico, e dei loro sostenitori, che in un paese vigilano sul mantenimento dell'ordine costituito e che occupano un posto di rilievo nella vita sociale e culturale serve una persona che obbedisca ai loro desiderata indipendentemente dall'ideologia di appartenenza. Le lobby (il braccio armato di questi poteri forti) non si fanno scrupolo delle differenze esistenti tra i personaggi che cercano d'ingraziarsi (riuscendovi spesso). L'equazione della corruzione è condizionata dal posto che si occupa e non dal Partito di riferimento. La Magistratura, in parte, viene criticata perché col suo operato “paralizzerebbe” la vita politica e economica del Paese. E' sbagliato. Lo sappiamo tutti. I Giudici indagano e se non trovano nessun illecito ben difficilmente hanno materiale giudiziario per condannare qualcuno. Non deve neanche stupire la recrudescenza di condotte illecite. Maggiore è la povertà di un Paese più è facile corromperne i funzionari. L'ultimo scandalo al quale abbiamo assistito ha visto protagonista il petrolio. Domenica, gli italiani potranno esprimere il proprio parere su un testo referendario che (bellissima coincidenza) riguarda proprio le trivelle al largo delle coste italiane. I cittadini italiani potranno stare comodamente a casa e/o votare per il mantenimento dello status quo. Chi, come me, non è d'accordo e vuole cambiare l'Italia sì ma in meglio andrà a votare e voterà SI. Da una parte ci saranno coloro che pensano di cambiare tutto per non cambiare niente e dall'altra chi non intende cambiare tutto per poter cambiare finalmente le cose. E alle lobby di potere cosa dobbiamo rispondere? Molto semplicemente, di lasciar stare il nostro Paese... altrimenti ci arrabbiamo.
Pier Giorgio Tomatis

venerdì 1 gennaio 2016

Il più grande evasore fiscale di tutti i tempi




Il recente caso Apple con il suo contenzioso con l'Ufficio delle Entrate italiano ha reso noto il nome di quello che è senz'ombra di dubbio il più grande evasore fiscale di tutti i tempi: il Fisco. E' una contraddizione? Assolutamente no. E vi spiego anche perché. A fronte di una richiesta di 880 milioni di euro, le due parti (l'erario ed il colosso di cupertino) si sono accordati per 318 con un abbattimento del 74% della cifra dovuta. Viene spontaneo pensare che se la richiesta è stata superficiale, inesatta o solo supposta, ci troviamo di fronte ad un Ente, un'Istituzione pubblica fondamentale per la vita democratica del nostro Paese che è gestita con una giusta professionalità. Se, viceversa, le cartelle esattoriali sono da ritenersi corrette allora ci troveremmo di frontecome premesso, al più grande evasore fiscale di tutti i tempi: lo Stato stesso. Se rivede al ribasso per ¾ la cifra che una sola grande azienda privata deve all'Erario com'è che sulle cartelle da mille, duemila, tremila euro è impossibile recedere di un solo centesimo? A Piossasco, durante una fiera natalizia, mi è capitato di assistere al sequestro di un veicolo da parte della locale polizia municipale. La proprietaria del mezzo, un'anziana signora, ha provato ad impietosire le solerti forze dell'ordine sostenendo che non aveva pagato il rinnovo dell'assicurazione RC auto perché non aveva trovato i soldi (strano, perché il Paese è in... ripresa). Nessuno sconto. Nessuna pietà. Lo Stato, attraverso i suoi rappresentanti, ha dato prova di inflessibilità (la flessibilità, dopotutto, è solo cosa esclusiva dei lavoratori...). Contro i deboli le nostre Istituzioni ci sono e funzionano egregiamente. Contro i forti, invece, il sistema non sa (o non vuole...) essere altrettanto efficiente. L'evasione fiscale, nel nostro Paese, non è un concetto matematico. E' più... come dire... un assioma religioso come l'indulgenza plenaria. Più puoi permetterti di pagare l'eterna benedizione e più le porte del Paradiso per te si spalancheranno. L'Italia non è un Paese per poveri e nemmeno per giusti. Chi può sopravvivere lo faccia e non si aspetti aiuti da nessuno. Sempre che non ci si possa permettere di pagarli.
Pier Giorgio Tomatis