Il recente
caso Apple con il suo contenzioso con l'Ufficio delle Entrate
italiano ha reso noto il nome di quello che è senz'ombra di dubbio
il più grande evasore fiscale di tutti i tempi: il Fisco. E' una
contraddizione? Assolutamente no. E vi spiego anche perché. A fronte
di una richiesta di 880 milioni di euro, le due parti (l'erario ed il
colosso di cupertino) si sono accordati per 318 con un abbattimento
del 74% della cifra dovuta. Viene spontaneo pensare che se la
richiesta è stata superficiale, inesatta o solo supposta, ci
troviamo di fronte ad un Ente, un'Istituzione pubblica fondamentale
per la vita democratica del nostro Paese che è gestita con una
giusta professionalità. Se, viceversa, le cartelle esattoriali sono
da ritenersi corrette allora ci troveremmo di frontecome premesso, al
più grande evasore fiscale di tutti i tempi: lo Stato stesso. Se
rivede al ribasso per ¾ la cifra che una sola grande azienda privata
deve all'Erario com'è che sulle cartelle da mille, duemila, tremila
euro è impossibile recedere di un solo centesimo? A Piossasco,
durante una fiera natalizia, mi è capitato di assistere al sequestro
di un veicolo da parte della locale polizia municipale. La
proprietaria del mezzo, un'anziana signora, ha provato ad impietosire
le solerti forze dell'ordine sostenendo che non aveva pagato il
rinnovo dell'assicurazione RC auto perché non aveva trovato i soldi
(strano, perché il Paese è in... ripresa). Nessuno sconto. Nessuna
pietà. Lo Stato, attraverso i suoi rappresentanti, ha dato prova di
inflessibilità (la flessibilità, dopotutto, è solo cosa esclusiva
dei lavoratori...). Contro i deboli le nostre Istituzioni ci sono e
funzionano egregiamente. Contro i forti, invece, il sistema non sa (o
non vuole...) essere altrettanto efficiente. L'evasione fiscale, nel
nostro Paese, non è un concetto matematico. E' più... come dire...
un assioma religioso come l'indulgenza plenaria. Più puoi
permetterti di pagare l'eterna benedizione e più le porte del
Paradiso per te si spalancheranno. L'Italia non è un Paese per
poveri e nemmeno per giusti. Chi può sopravvivere lo faccia e non si
aspetti aiuti da nessuno. Sempre che non ci si possa permettere di
pagarli.
Pier Giorgio Tomatis